Presentazione

Presentazione dell’Associazione

“OPERA DEL Gregge DEL BAMBINO GESU’”

 

“Prego non solamente per essi ma anche per quelli che mediante la loro parola crederanno in Me, affinché siano tutti una cosa sola, come Tu, Padre, sei in Me, e io sono in Te, così anch’essi siano in Noi e così il mondo crederà che Tu mi hai mandato” (Gv 17, 20-21).

 

 

I parte – I Capisaldi della storia e spiritualità

 

  1. Le origini

L’Opera del Gregge del Bambino Gesù nasce dall’esperienza spirituale della Signora Caterina Tramontano (Procida 15.10.1911 – Napoli 29.10.1996), sposa e madre esemplare.

Nel solco della sua testimonianza di vita cristiana, caratterizzata da una straordinaria carità apostolica, l’Opera del Gregge del Bambino Gesù si è spontaneamente e gradualmente sviluppata dall’anno 1939 ad oggi, aggregando, attraverso l’intreccio dei rapporti familiari, laici e consacrati in varie città: Napoli, Procida, Ischia, Caserta, Torino, Eboli e Salerno.

 

  1. Il carisma del Gregge

Il morto uscì, i piedi e le mani legati con bende, e il viso avvolto da un sudario. Gesù disse loro: «Liberatelo e lasciatelo andare» (Gv 11, 44).

Gesù le risponde: «Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete; ma chi berrà dell’acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno. Anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente d’acqua che zampilla per la vita eterna» (Gv 4, 13-14).

L’appartenenza all’Opera del Gregge del Bambino Gesù è una risposta personale a specifiche chiamate del Signore.

Sin dai primi tempi il messaggio trasmesso induceva a profonde riflessioni: l’uomo si stava pericolosamente allontanando da Dio, nonostante avesse bisogno di Lui. Appariva chiaro che il momento presente è segnato dal progressivo allontanamento da Dio, da importanti fenomeni di disgregazione sociale e da profonde ferite esistenziali. Il secolarismo, la globalizzazione dell’indifferenza e la moltiplicazione dei disagi interiori sono manifestazioni di questa linea di tendenza.

Ciò è motivo di dolore per il Signore Gesù perché comporta importanti rischi nell’ordine temporale, sofferenze nei cuori e pericoli per la salvezza eterna. Giovanni Paolo II nell’intero suo Magistero e in Christifideles laici (1988), analizzava queste “linee di tendenza che emergono nella società attuale”: ai numeri 4-6 segnalava come aspetti preoccupanti il secolarismo, la conflittualità e la violenza sull’uomo e parallelamente, quali segni di speranza da coltivare, il bisogno religioso, l’aspirazione alla pace e l’affermarsi del senso della dignità personale.

Dio continuava a ribadire la Sua volontà di salvare l’umanità, ma chiedeva aiuto all’uomo e chiedeva non solo la risposta di un singolo, ma di una comunità intera al fine di contribuire ad offrire la speranza al mondo di oggi, la via della salvezza nell’incontro con il Signore, Dio di amore, di misericordia e di perdono.

Il carisma del Gregge è, dunque, offrire, come realtà associativa ecclesiale, il proprio contributo a questo progetto di nuova evangelizzazione e di misericordia perché i lontani siano affascinati dall’amore di Dio, siano sventati i pericoli di conflitti e disgregazione nell’ordine temporale, si sviluppino i germi di bene presenti nel mondo e questo – come auspica Lumen Gentium 36 – raggiunga più efficacemente il suo fine nella giustizia, nella carità e nella pace.

E ciò attraverso le modalità che qui si accennano:

  1. la coltivazione della vita spirituale, la preghiera di riparazione e l’invocazione costante perché il Signore voglia manifestare segni eloquenti della Sua presenza e dell’amore Suo che confortino la Chiesa e attraggano i lontani;

  2. l’edificazione della fraternità fondata sui due pilastri della consacrazione e del matrimonio e manifestata da uno stile di vita comunitario ed innanzitutto dalla vita comunitaria di famiglie, da esperienze comunitarie di donne consacrate e da comunità sacerdotali;

  3. la cooperazione all’azione pastorale della Chiesa, all’esercizio della responsabilità educativa nelle Scuole e all’evangelizzazione anche ad gentes;

  4. la compassione verso i sofferenti attraverso l’esercizio organizzato delle opere di misericordia;

 

Inoltre i soci dell’Opera del Gregge del Bambino Gesù intendono rispondere al Signore che chiede per Lui la Gloria, per gli altri il beneficio e per loro il sacrificio perché considerano la carità, in tal modo interpretata e vissuta, perno principale della propria vita, con la finalità di vivere per la maggior gloria di Dio e per la salvezza delle anime.

Mentre condividono il mistero di Cristo Crocifisso e Risorto, essi si impegnano a vivere la propria esistenza nell’amore appassionato per Lui e nel servizio del Vangelo per l’avvento del Regno.

Le persone che frequentavano Caterina hanno costituito una vera e propria “scuola di preghiera” e in tanti è maturato il desiderio di approfondire la fede, di scoprire la propria vocazione e di impegnarsi a vivere una vita nuova secondo il Vangelo. In coloro che liberamente aderivano a tale esperienza è nato il proposito di rispondere alla chiamata di Dio a coltivare la vocazione comune alla santità, a sviluppare la vita comunitaria, a vivere la preghiera di intercessione e di riparazione.

In tal modo, nel 1969, si è più chiaramente delineata l’Opera ispirata all’esperienza di Caterina: una comunità che, infiammata dell’amore di Dio, desideri comunicarlo a tutti.

Questa comunità, che ha al centro Cristo Redentore e l’impegno di santificazione dei suoi membri, è oggi totalmente impegnata nel servizio dell’evangelizzazione e nelle opere di misericordia nella Chiesa e nel mondo come indicato nella Lettera Apostolica Misericordia et Misera di Papa Francesco a conclusione del Giubileo Straordinario della Misericordia.

Nel tempo, attorno a Caterina, si raccolse un gruppo di famiglie e giovani desiderosi di dedicarsi al servizio del Signore, crescendo nella fede, nella speranza e nell’amore. Coloro che si accostavano a tale esperienza scoprivano che l’uomo e la società si conquistano a Dio con la carità reciproca, con la testimonianza dell’unità e con l’amore.

Caterina raccomandava la particolare cura del Signore per la gioventù, da accogliere attraverso l’ascolto affettuoso, l’invito alla preghiera incessante, l’insegnamento a vivere con fermezza la vita in Grazia di Dio.

 

  1. Le vocazioni

I giovani che frequentavano la Comunità facevano esperienza della conoscenza di Gesù e maturavano la certezza che la vera felicità consiste nel cercare ed attuare la volontà di Dio. Alcuni giovani ebbero forti esperienze di conversione ed altri scoprirono la propria chiamata, anzitutto la fondamentale vocazione cristiana: chiamata prima di tutto ad amare, ad amare l’Amore, l’Amore con la A maiuscola, e di amarsi fraternamente gli uni gli altri come Gesù ci ama. Una vocazione ad amare che si è concretizzata in molti modi: nella scelta della vita matrimoniale o nella libera e generosa offerta della propria vita con la consacrazione totale di sé secondo i consigli evangelici dei laici, dei religiosi e dei presbiteri.

Già nel 1983 nell’Opera si progettava l’istituzione di un Istituto secolare femminile composto di ragazze che, pur vivendo nel secolo, abbraccino lo stato di perfezione evangelica e si impegnino nell’apostolato e nelle opere di misericordia.

Intanto, diversi giovani affascinati dall’ideale di una vita di speciale consacrazione trovavano nelle loro famiglie cristiane, plasmate dalla Parola del Signore, nel clima di preghiera e di vita di Grazia e nella dimensione comunitaria, l’ambiente idoneo a far crescere la loro libera risposta alla chiamata di Dio. Essi, formatisi in Seminario o nelle Comunità religiose, oggi cercano di essere apostoli e testimoni dell’amore di Dio lì dove la Chiesa li invia.

 

  1. L’invito a vivere insieme

La costruzione di una Comunità di vita diventa un importante obiettivo per il piccolo gruppo di credenti, come Caterina ripeteva secondo il Signore: una fraternità di famiglie cristiane in cui ciascuna famiglia costituisca una piccola comunità di fede e di carità e dove ciascuno, se vuole, si renda disponibile alle necessità della vita comunitaria, aiutandosi a vicenda con premura. Il fine da raggiungere nel tempo è realizzare un ambiente di vita che sia un centro in cui ci si impegni a vivere e testimoniare la fede e la carità.

Così andava lentamente crescendo il desiderio di vivere insieme, in risposta alla proposta del Signore, in un “villaggio” dove far regnare l’amore e la fraternità.

 

  1. L’ideale della famiglia

Questo ideale riflette l’esperienza personale di Caterina, sposa e madre di quattro figli, della presenza straordinaria del Signore nel contesto di una semplice famiglia cristiana. La sua esperienza ha favorito tra i membri della Comunità, in sintonia con quanto espresso nei documenti del Concilio Vaticano II, l’educazione della santità laicale.

Gli insegnamenti sulla famiglia del Magistero della Chiesa, approfonditi con lo studio e la meditazione della Parola e la catechesi metodica con gruppi di famiglie, hanno sviluppato la formazione di famiglie nuove per umanità e fratellanza.

Per educare alla bellezza ma anche alle esigenze impegnative di un progetto “alto” della vita familiare, sono stati creati gruppi di formazione e di spiritualità differenziati per i giovani, le giovani, i fidanzati e gli sposi. Consapevoli che la fede cresce per attrazione e non per proselitismo, il maggior impegno di pastorale familiare è stato ed è tuttora, la formazione alla vita di preghiera e di Grazia e la frequentazione di famiglie unite nella preghiera, assidue ai sacramenti, accoglienti il dono della vita, aperte agli altri e impegnate nella carità, che hanno cercato di dare testimonianza gioiosa e credibile della propria fede.

Nell’Opera si è formato nel tempo un percorso di educazione all’amore che consiste nell’accompagnamento dei giovani a scoprire il progetto di Dio sulla famiglia, a donare parte del proprio tempo alla preghiera e all’Adorazione Eucaristica e ad impegnarsi in opere concrete di carità.

Si è plasmata così un Comunità di famiglie che vengono formate, attraverso la vita comune, ad essere a loro volta “apostole” della famiglia. La Comunità, consapevole dell’aspetto profetico ed estremamente attuale di tale specifico carisma, lo ha messo a disposizione della Comunità Ecclesiale Diocesana .

 

  1. Centro giuridico dell’Associazione

Grazie al legame spirituale con la persona di Caterina Tramontano e la sua irradiante esperienza, sono nati spontaneamente gruppi di preghiera a Torino e a Napoli, dove ella è vissuta, a Procida dove è nata, a Eboli città d’origine del marito, a Caserta, Salerno e Ischia; località dove vivevano parenti e conoscenti. In alcuni periodi vi sono stati gruppi di preghiera anche in Sicilia e in Brasile.

Il luogo principale di incontri e sede giuridica dell’Associazione è Montecorvino Pugliano (SA), località Pagliarone, in via A. Vivaldi 8, nei locali adiacenti alla Cappella dei Sacri Cuori di Gesù e Maria, costruita alla fine degli anni sessanta e benedetta il 14 Agosto 1969 come “Oratorio semi-pubblico” da S. E. R. Mons. Gaetano Pollio, Arcivescovo di Salerno.

 

  1. Graduale conoscenza dell’Opera del Gregge nella Chiesa

Dal 1939 al 1969 l’esperienza mistica di Caterina ha avuto un riverbero diretto solo nel suo ambito familiare e nella ristretta comunità che attorno a lei e alla sua famiglia andava formandosi. Nel 1969 inizia la formazione di un gruppo che in modo più sistematico si raduna a Napoli sotto la guida di Don Giuseppe Perrinella SDB per pregare, ricevere gli insegnamenti della Chiesa fondati sulla Sacra Scrittura, sulla Tradizione e sul Magistero, e per approfondire i contenuti dell’esperienza spirituale di Caterina.

La consapevolezza da parte dei membri del Gregge di non essere testimoni adeguati dell’evento carismatico, il timore di essere fraintesi, la preoccupazione del clamore e della vana ricerca dello straordinario e, non ultimo, il desiderio di nascondimento della protagonista hanno indotto alla riservatezza e a un atteggiamento di cautela coloro che di anno in anno hanno aderito a questa esperienza. Gli Ordinari del luogo, gli Arcivescovi di Salerno erano a conoscenza dell’esistenza del Gregge e della sua spiritualità.

 

Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t’importa che siamo perduti?». Si destò, minacciò il vento e disse al mare: «Taci, calmati!». Il vento cessò e ci fu grande bonaccia. (Mc 4, 38-39)

 

Con atto notarile del 26 Marzo 1999 l’Associazione Opera del Gregge del Bambino Gesù si è costituita civilmente.

Dopo questa data fu chiesto a Mons. Gerardo Pierro, Arcivescovo di Salerno – Campagna – Acerno, anche il riconoscimento canonico, richiesta ripetuta il 12 Luglio 2005.

Purtroppo nel 2005 si verificò un dissidio con l’Arcivescovo che generò forti incomprensioni e molte sofferenze, ma nel 2007, seguendo le indicazioni della S. Sede, lo stesso Mons. Pierro tolse ogni restrizione da lui precedentemente imposta alla partecipazione dei sacerdoti e laici alla vita dell’Associazione che continuò la sua attività come associazione di fedeli, della specie “associazioni di fatto”.

Il nuovo Arcivescovo di Salerno, Mons. Luigi Moretti, sin dall’inizio del suo ministero ha prestato attenzione all’Opera e in data 21 Ottobre 2014 ha pubblicato sul Sito della Diocesi una “Nota” sul Gregge, con l’auspicio di far crescere la comunione in seno al Presbiterio.

L’8 Febbraio 2016 Mons. Luigi Moretti invitò i sacerdoti dell’Associazione ad un incontro e propose loro di inviare alla Diocesi una Lettera di presentazione dell’Opera nel contesto dell’Anno della Misericordia.

In risposta alla sua richiesta l’Associazione Opera del Gregge del Bambino Gesù redasse in data 11 Febbraio 2016 una “Lettera alla Chiesa Salernitana” che fu spedita dal Vescovo a tutti i sacerdoti via mail il 12 Marzo 2016 e fu da lui inserita sul sito della Diocesi il 23 Marzo 2016.

Il Giubileo della Misericordia e l’esplicito invito dell’Arcivescovo Mons. Luigi Moretti sono stati l’occasione tanto attesa per offrire il contributo di cui siamo capaci per la completa pacificazione mediante la generosa pratica e l’accoglienza grata della misericordia.

Illuminati dal Papa, che in Misericordiae vultus 14 ci invita a percepirci pellegrini che percorrono la strada fino alla meta agognata, abbiamo cercato di leggere questi quindici anni come un percorso in cui vivere l’abbandono in Dio e la fiducia nella maternità della Chiesa tante volte sperimentata. E in questo pellegrinaggio, sempre bisognosi della misericordia divina e dell’aiuto fraterno, ci è parso di aver compiuto un significativo tratto di strada ed anche di esserci radicati ancor più nella nostra amata Chiesa diocesana.

Il 17 Giugno 2016 l’Arcivescovo Mons. Luigi Moretti ha chiesto una relazione di carattere storico, teologico ed organizzativo sull’Opera.

 

 

 

II parte – L’impegno concreto per costruire e sviluppare la nostra Comunità ecclesiale

 

  1. L’identità e le caratteristiche dell’Associazione

L’Opera del Gregge del Bambino Gesù nasce e si sviluppa per far giungere agli uomini, fino ai confini del mondo, la conoscenza del Dio di Gesù Cristo, il suo Amore, il suo perdono, la vera Pace. La sua azione è rivolta precipuamente alle famiglie, ai giovani, alla santità coniugale e alla promozione delle vocazioni.

L’Associazione Opera del Gregge del Bambino Gesù è soprattutto un’aggregazione di famiglie, con al suo interno anziani, genitori, giovani, adolescenti, ragazzi e bambini. Fanno parte di essa anche sacerdoti diocesani e religiosi e donne consacrate, che aspirano a divenire l’Istituto secolare delle “Sorelle di Maria e dell’Apostolo Giovanni”.

I sacerdoti, a loro volta, desiderano costituire una Società di Vita Apostolica denominata “Apostoli del Redentore”.

 

  1. Le famiglie

E Gesù disse loro: «Riempite d’acqua le anfore»; e le riempirono fino all’orlo. Disse loro di nuovo: «Ora prendetene e portatene a colui che dirige il banchetto». (Gv 2, 7)

 L’Opera dedica precipua attenzione alla pastorale familiare per favorire la santità coniugale, preparare i giovani al matrimonio e accompagnare le coppie in difficoltà, e risponde pienamente alle indicazioni del magistero della Chiesa recentemente espresse nell’Esortazione post sinodale Amoris Laetitia.

L’Opera, infatti, aiuta le famiglie alimentando la loro vita cristiana con la preghiera in comune, la partecipazione frequente all’Eucaristia, l’Adorazione Eucaristica, la catechesi, le opere di carità e l’esercizio dei vari ministeri laicali che i tempi reclamano.

Tra le iniziative particolari si segnalano i Gruppi famiglia, la collaborazione per alcuni anni con il Consultorio Familiare Diocesano, i Corsi di preparazione al matrimonio e l’insegnamento della paternità e maternità responsabile attraverso i metodi naturali di regolazione della fertilità.

 

  1. Le specifiche vocazioni

«Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano… E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono. (Lc 5, 5-6.11)

 

Nel clima spirituale dell’Opera emergono i vari carismi che il Signore effonde tra i suoi membri che scelgono liberamente il matrimonio come vocazione e la speciale consacrazione al Signore nei vari stati di vita, nel sacerdozio e nella vita religiosa.

 

  1. Inserimento nella vita ecclesiale diocesana

I laici e le consacrate dell’Opera del Gregge vivono la propria vita di fede e di servizio ecclesiale nei luoghi ove la Provvidenza li chiama a vivere. Infatti molti di essi sono catechisti parrocchiali, educatori di Azione Cattolica, ministri straordinari della Comunione, corresponsabili nei Consigli Pastorali Parrocchiali, collaboratori delle Caritas Parrocchiali e animatori di Centri di Aiuto alla Vita, perché tutti educati alla corresponsabilità nel servizio alla Chiesa.

I Presbiteri e Diaconi diocesani, nonché i religiosi aggregati all’Opera, sono pienamente inseriti nel servizio pastorale, nelle Parrocchie, nelle rispettive Comunità religiose, nella Caritas Diocesana, nel Seminario, nel Tribunale Ecclesiastico, nell’insegnamento presso l’Istituto Teologico Salernitano, negli uffici di Curia e nelle Foranie.

Infine alcuni soci dell’Associazione partecipano alle riunioni allargate della Consulta Diocesana delle Aggregazioni Laicali (CDAL), agli Esercizi spirituali per Laici promossi dalla CDAL, a laboratori promossi dal Consiglio Pastorale Diocesano e ai Convegni Pastorali Diocesani.

 

  1. Le guide

Nel 1939 inizia l’esperienza mistica di Caterina e si forma attorno a lei un gruppo di persone desiderose di crescere spiritualmente e comunitariamente. A partire dal 1969 si struttura un “movimento spirituale” sotto la guida prudente e paterna di Don Giuseppe Perrinella, religioso salesiano, nato a Casagiove (CE) il 06.04.1924, sacerdote dal 14.05.1950 e morto a Caserta il 25.03.2010.

Don Perrinella, ricco dell’esperienza salesiana, ha curato la formazione dei giovani dell’Opera, educandoli alla preghiera e alla vita di Grazia.

Egli si è sempre preoccupato di tutelare la riservatezza dell’esperienza di Caterina, nel rispetto della sua vita familiare. Egli ha sempre raccomandato di evitare la ricerca dello straordinario e di dare credibilità alla propria esperienza attraverso la testimonianza di vita.

Alla morte di Caterina, nel 1996, Don Perrinella ha conservato la ricchezza degli insegnamenti ricevuti attraverso gli scritti consegnati a lui dalla stessa Caterina e ha guidato l’Opera verso la costituzione giuridica, in attesa del riconoscimento ecclesiale.

Così nel 1999 l’Opera del Gregge del Bambino Gesù, con atto notarile, è stata costituita civilmente in Associazione. Alla morte di Don Giuseppe Perrinella, don Aldo Fulgione, testimone della prima ora, ha continuato la sua opera.

Questi, nato ad Eboli il 13.07.1929 e vissuto a Salerno, dopo una clamorosa conversione nell’anno 1952 a seguito dell’incontro folgorante con Cristo e la conoscenza di Caterina, avvenuta già nel 1946, decise di entrare nell’Ordine dei Predicatori, assumendo il nome di Fra Benedetto Maria Fulgione. Fu ordinato sacerdote il 27.09.1959. Religioso Domenicano molto stimato, laureato in teologia e sociologia, maestro dei novizi e degli studenti, giornalista, attento ai cambiamenti della società e soprattutto del mondo giovanile, per decenni fu professore di religione nel Liceo scientifico “V. Cuoco” a Napoli, animatore di vivaci Comunità cristiane, Cappellano delle Università di Napoli, è stato ritenuto la persona più adatta a conservare e sviluppare la meravigliosa e impegnativa eredità di Caterina e a continuare l’opera di Don Perrinella. Nel 2002, al fine di dedicarsi più profondamente alla preghiera e alla coltivazione del carisma dell’Associazione, ottenuto l’indulto perpetuo di esclaustrazione dall’Ordine, fu accolto dall’Arcivescovo nel presbiterio diocesano di Salerno.

Così il Carisma, iniziato il 6 Agosto del 1939, continua ad essere presente nell’Opera del Gregge del Bambino Gesù e ad esercitare il suo richiamo alla santità e alla salvezza delle anime attraverso l’impegno di una piccola Comunità cristiana.

 

  1. Le opere

Se il Signore non costruisce la casa, invano si affaticano i costruttori.      (Sal127)

 

Nel Proemio allo Statuto dell’Associazione si fa riferimento agli impegni dei soci con queste parole:

“I suoi aderenti si impegnano a:

  • promuovere iniziative di carattere religioso, organizzando momenti di preghiera comunitaria;
  • assumere iniziative di assistenza sociale verso i poveri, gli emarginati, i bisognosi;
  • promuovere iniziative di carattere culturale, sportivo e ricreativo;
  • organizzare incontri per discutere dei problemi della comunità locale, assumendo iniziative idonee alla loro soluzione.

A tale scopo la vita e le attività dell’Opera si articolano nel modo seguente:

 

  • Impegni di preghiera e formazione:

L’appuntamento settimanale dei soci è la S. Messa celebrata ogni venerdì nella Cappella dei Sacri Cuori di Gesù e Maria di Pagliarone. Qui la Comunità si ritrova all’ascolto della Parola di Dio e attorno a Gesù Eucaristia.

Un’altra iniziativa spirituale qualificante l’Associazione è la partecipazione all’Adorazione Eucaristica Perpetua, iniziata il 29 Novembre 2009.

Gli incontri di formazione per famiglie, giovani, adolescenti e bambini si svolgono dopo la S. Messa il venerdì.

Catechesi differenziate si svolgono periodicamente per le mamme, i padri, i fidanzati e le giovani.

La vita spirituale delle “Sorelle di Maria e dell’Apostolo Giovanni”, un gruppo di donne privatamente consacrate, è regolata dalle Costituzioni del nascente Istituto Secolare.

I sacerdoti e i religiosi dell’Opera si riuniscono settimanalmente il giovedì mattina. La giornata è articolata con momenti fraterni di preghiera, di meditazione e di confronto.

 

  • Attività apostoliche:

Nel 2007 è iniziata l’attività oratoriale “S. Maria degli Angeli”, organizzato secondo la visione pastorale del carisma salesiano ed è aperto a circa ottanta adolescenti e giovani: un ambiente che accoglie, che evangelizza e che educa alla vita nei suoi più vari aspetti, dalla cultura al teatro, dalla musica allo sport e al tempo libero. Il tutto innervato e alimentato da una spiritualità gioiosa, liberamente fatta propria e desiderosa di comunicarsi agli altri giovani. Partecipano all’Oratorio non solo i membri dell’Associazione, ma anche giovani provenienti da altre Parrocchie. Inoltre essi periodicamente si recano nelle Parrocchie della Diocesi per animare incontri di preghiera e di convivialità.

 

Il 18 Aprile 2011 è iniziata l’attività della “Mensa per i fratelli indigenti” che offre ogni giorno i pasti ad almeno cento persone. In essa svolgono il servizio della carità i membri dell’Opera e tanti volontari che giungono da altre Parrocchie.

Sempre nel 2011, con l’approvazione dell’Arcivescovo Mons. Luigi Moretti, nella Parrocchia dei Santi Giuseppe e Vito a Bivio Pratole, Montecorvino Pugliano, nacque una Cooperativa di lavoro, denominata “S. Maria degli Angeli”, che svolge attività di istruzione parentale, presieduta dal Parroco e composta da alcuni genitori e docenti. In questa alcuni membri dell’Opera si impegnano nell’attività educativa e formativa dei ragazzi che la frequentano.

 

Il 1 Luglio 2016 sono stati inaugurati gli Studi Medici “Il Nazareno” che offrono gratuitamente prestazioni mediche ai fratelli indigenti. Entrambe le attività caritative sono gestite dall’Associazione “Caterina Onlus”, promossa dall’Opera.

 

  • Le abitazioni:

Nello spirito dell’Opera alcune famiglie hanno costituito una Cooperativa edilizia sotto il nome di “Stella Maris”, per acquistare all’interno di uno stesso parco un certo numero di abitazioni, al fine di costituire una comunità di famiglie cristiane, impegnate nella vita comune e nell’impegno spirituale e nei servizi di evangelizzazione e di carità.

 

 

III parte – La spiritualità

 

  1. La spiritualità dell’Opera
  • L’intima essenza della spiritualità dell’Opera è fondata su un solido cristocentrismo, che riconosce nel Signore Gesù Cristo, il Verbo di Dio fatto carne, “il fine della storia umana, il punto focale dei desideri dalla storia e della civiltà, il centro del genere umano, la gioia di ogni cuore, la pienezza delle loro aspirazioni” (GS 45): elementi caratterizzanti il carisma del Gregge, sono la spiritualità biblica eucaristica – mariana. 
  • Gesù Cristo, il Verbo Incarnato, Redentore dell’uomo, Agnello Immolato per la salvezza di tutti, costituisce il cuore della spiritualità dell’Opera che promuove il tema della Redenzione, ispirandosi alla prima Enciclica di San Giovanni Paolo II, la Redemptor Hominis. Il Mistero Pasquale, dunque, incarnato nelle storie familiari e nelle miserie degli uomini del nostro tempo, diviene il modello ispiratore di tutta la vita cristiana, che è condivisione della vita di Cristo sacerdote e vittima e profonda comunione con i fratelli e le sorelle. 
  • Impegno primario posto a fondamento della nostra vita è, dunque, l’ascolto della Parola di Dio indispensabile per discernere l’azione e la presenza di Dio nella nostra vitae nella storia: vedere l’umanità nel suo oggi, discernere il Cristo presente nell’umanità plasmata secondo l’immagine di Figlio di Dio (Col.1,15-17). 
  • L’esperienza di autentica vita cristiana che desideriamo realizzare nasce dal quotidiano e costante incontro con Cristo nella Frazione del pane e nel Culto eucaristico. Nel sacrifico di Cristo che la Chiesa ogni giorno offre al Padre celeste si compie la santificazione di quanti vi partecipano col desiderio di consolidare la propria unione con Cristo nella vita e testimoniare la bellezza del Vangelo nel mondo contemporaneo. 
  • L’ecclesialità dell’Opera del Gregge si richiama all’“ecclesiologia di comunione”(come fu definita la visione rilanciata dal Concilio Vaticano II), passaggio imprescindibile per realizzare la conversione pastorale esigita dal nostro tempo, perché il Vangelo possa raggiungere il cuore di ogni uomo. 
  • In tal modo i membri della Opera, secondo il proprio stato di vita, parteciperanno attivamente all’edificazione dell’unico Corpo Mistico di Cristo, attraverso l’esercizio delle Virtù teologali e delle Beatitudini evangeliche, e i Sodali del Gregge, animati dalla mutua carità potranno contribuire al bene della Chiesa, secondo quanto prospetta la recente lettera della Congregazione per la Dottrina della Fede Iuvenescit Ecclesia, in cui si sottolinea che: “è più che mai necessario riconoscere e valorizzare i numerosi carismi capaci di risvegliare e alimentare la vita di fede del Popolo di Dio” (IE 1) a motivo della “coessenzialità di doni gerarchici e doni carismatici” (IE 10). 
  • Nell’attuale contesto storico, la Nostra Associazione trova conferma ed incoraggiamento nel recente magistero pontificio che al n. 46 di EG. afferma: “La Chiesa ‘in uscita’ è una Chiesa con le porte aperte. Uscire verso gli altri per giungere alle periferie umane non vuol dire correre verso il mondo senza una direzione e senza senso” e spinge a camminare per le strade del mondo e abitare le periferie che hanno bisogno della luce del Vangelo. E’ proprio alla luce di tale insegnamento che l’Associazione ha avviato significative iniziative quali: la Mensa per i fratelli indigenti, gli Studi Medici gratuiti, la missione in Turchia. 
  • Per i membri dell’Associazione anche la figura di Maria, Madre di Cristo e Madre della Chiesa, concorre a delineare i tratti specifici dell’identità del Gregge. Tutti i membri si ispirano alle opere di S. Luigi Maria Grignion de Montfort, in particolare al “Trattato della vera devozione a Maria”. 
  • Tale spiritualità comporta la centralità della preghiera: i membri dell’Opera coltivano l’unione con Dio, scandendo e santificando il tempo con la Liturgia delle Ore, l’assiduo esercizio della Lectio Divina, la frequente Celebrazione del Sacramento della Riconciliazione. Sono ritenute utili alla formazione spirituale anche alcune pie pratiche particolari della propria tradizione spirituale, quali il S. Rosario della Beata Vergine Maria, la Via Crucis e la devozione ai Santi.

 

  1. Spiritualità delle famiglie

Attingendo al Magistero della Chiesa (Familiaris Consortio 56, Amoris Laetitia 313 e 314) e alla testimonianza di coniugi santi, l’Opera sostiene gli sposi a vivere il sacramento del matrimonio come via ordinaria alla santità.

Compito precipuo della Comunità, in ordine alle famiglie, è il sostegno fraterno nel cammino di crescita dell’amore coniugale e di aiuto nel guarire eventuali fragilità. In tal modo esse possono scoprire la ricchezza della famiglia “chiesa domestica”, che cresce ed è alimentata dalla Parola e dall’Eucaristia, e del matrimonio, caposaldo dell’esistenza cristiana e immagine dell’amore inscindibile e fecondo del Cristo per la Chiesa.

 

  1. Spiritualità delle “Sorelle di Maria e dell’Apostolo Giovanni”

Nell’ambito dell’Associazione circa trenta donne hanno deciso di fondare un Istituto Secolare Laicale Femminile denominato “Sorelle di Maria e dell’Apostolo Giovanni” e la loro spiritualità è tratteggiata nelle Costituzioni, consegnate all’Arcivescovo di Salerno, in attesa di riconoscimento canonico.

Attualmente quattro sorelle, richieste dall’Arcivescovo di Smirne, svolgono attività missionaria in Turchia, a Smirne presso l’Episcopio di San Policarpo e ad Efeso, presso il Santuario della Casa di Maria.

 

  1. Spiritualità dei Sacerdoti

Circa venticinque sacerdoti, la maggior parte dei quali diocesani ed altri appartenenti ad Ordini e Congregazioni religiose, conosciuta questa particolare esperienza spirituale del Gregge, vi hanno aderito per vivere più gioiosamente l’amore di Dio, spendendo la vita per la salvezza dei fratelli, in gioiosa fraternità e nei compiti che gli Ordinari loro affidano.

 

  1. La tensione e l’espansione missionaria, dagli anticipi alla realtà attuale

Si misero dunque a sedere ed erano circa cinquemila uomini. Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li diede a quelli che erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, quanto ne volevano. (Gv 6, 11)

 La missionarietà, insita nella consacrazione battesimale e presbiterale, esige la totale donazione al progetto di Dio sulla storia da abitare da discepoli di Cristo, condividendo “gioie e speranze, tristezze e angosce di tutti gli uomini” (cfr. GS 1). Da questa posizione, che per noi costituisce un vero e proprio stato di vita, scaturisce il dovere della testimonianza del Vangelo e la profezia che sta nella chiamata a soccorrere senza giudicare, a evidenziare il positivo all’interno di qualsiasi situazione, a “non aver paura della tenerezza” (Papa Francesco, Omelia19.03.2013, S. Messa per l’inaugurazione del pontificato), a rivalutare tutte quelle virtù umane che rendono vero ogni tipo di rapporto e solidale l’impegno per un mondo nuovo.

 La nostra tensione missionaria, oggi è vieppiù rafforzata dagli insegnamenti di Papa Francesco che afferma: “In forza dell’amore di Dio che avete incontrato e conosciuto, siete capaci di vicinanza e tenerezza. Così potete essere tanto vicini da toccare l’altro, le sue ferite e le sue attese, le sue domande e i suoi bisogni, con quella tenerezza che è espressione di una cura che cancella ogni distanza. Come il Samaritano che passò accanto e vide e ebbe compassione. È qui il movimento a cui vi impegna la vostra vocazione: passare accanto ad ogni uomo e farvi prossimo di ogni persona che incontrate; perché il vostro permanere nel mondo non è semplicemente una condizione sociologica, ma è una realtà teologale che vi chiama ad uno stare consapevole, attento, che sa scorgere, vedere e toccare la carne del fratello” (cf. Papa Francesco, 10.05.2010, Udienza ai Partecipanti all’incontro della Conferenza Italiana degli Istituti Secolari).

In perfetta sintonia con tali insegnamenti noi intendiamo essere anzitutto Chiesa chiamata ad un annuncio che non risuona dall’alto dei pulpiti ma sia piuttosto comunicazione di quella Parola “che fa ardere i cuori” (cfr. EG 142 ), da noi personalizzata e trasmessa nelle relazioni interpersonali dove ciò che è vero e buono passa attraverso la comunicazione del vissuto.

Nello spirito dell’Associazione del Gregge, fondata con lo scopo di realizzare le attese del Signore un giovane religioso salernitano, P. Salvatore Pagano, dei Padri Domenicani, col discernimento e il consenso del Superiore Provinciale, partì per una difficile missione a Smirne, in Turchia, dove visse negli anni 1962-1964.

Recentemente, dopo il provvidenziale incontro con Don Massimiliano Palinuro della Diocesi di Ariano Irpino, missionario Fidei Donum a Smirne, in Turchia, si è riacceso il proposito della scelta missionaria dell’Opera, negli stessi luoghi evangelizzati da P. Salvatore Pagano.

Il 3 Novembre 2014 due Sorelle consacrate sono partite per Smirne e hanno iniziato la loro collaborazione presso la Cattedrale di S. Giovanni, della quale è parroco Don Massimiliano Palinuro. Successivamente Mons. Ruggero Franceschini, allora Arcivescovo di Smirne, ha chiesto la disponibilità delle Sorelle consacrate per affidare loro la custodia del Santuario di Meryem Ana Evi (La Casa della Mamma Maria, la Madonna) ad Efeso. Dal 15 Ottobre 2015 due Sorelle consacrate si alternano periodicamente al servizio presso il Santuario.

Il 5 Settembre 2015, con la benedizione dell’Arcivescovo Mons. Luigi Moretti, un sacerdote dell’Opera, don Ugo De Rosa, parroco di S. Bartolomeo ad Eboli, è partito per la Turchia come missionario Fidei Donum. Dal 21 Dicembre 2015, su invito del nuovo Arcivescovo di Smirne Mons. Lorenzo Piretto, don Ugo De Rosa e le Sorelle consacrate risiedono presso il Santuario di S. Policarpo, sede dell’Episcopio, e svolgono la loro attività pastorale al servizio della Chiesa di Smirne.

 

  1. Natura del Movimento spirituale: chiamata di Dio e risposta alla specifica vocazione

La fioritura di diverse e molteplici vocazioni nell’Opera del Gregge: al matrimonio, alla vita religiosa e sacerdotale e alla vita laicale consacrata, corrisponde oggi a quanto espresso nel recente documento della Congregazione per la Dottrina della Fede, Iuvenescit Ecclesia, in particolare nel paragrafo numero 22:

II doni carismatici elargiti dallo Spirito Santo (…) consentono di portare molto frutto nello svolgimento di quei compiti che scaturiscono dal Battesimo, dalla Cresima, dal Matrimonio e dall’Ordine, come anche di rendere possibile una maggiore comprensione spirituale della Tradizione apostolica; la quale, oltre che con lo studio e con la predicazione di coloro che sono insigniti del ‘charisma veritatis certum’, può essere approfondita con «l’intelligenza data da una più profonda esperienza delle cose spirituali» …

 

a) In primo luogo occorre riconoscere la bontà dei diversi carismi che originano aggregazioni ecclesiali tra tutti i fedeli, chiamati a far fruttificare la grazia sacramentale, sotto la guida dei legittimi pastori. Essi rappresentano un’autentica possibilità per vivere e sviluppare la propria vocazione cristiana …

In questa linea si collocano anche quelle aggregazioni ecclesiali che risultano essere particolarmente significative per la vita cristiana nel matrimonio, le quali possono validamente «sostenere con la dottrina e con l’azione i giovani e gli stessi sposi, particolarmente le nuove famiglie, ed a formarli alla vita familiare, sociale ed apostolica».

b) Anche i ministri ordinati potranno trovare nella partecipazione ad una realtà carismatica, sia il richiamo al senso del proprio Battesimo, con il quale sono divenuti figli di Dio, sia alla loro vocazione e missione specifica. Un fedele ordinato potrà trovare in una determinata aggregazione ecclesiale forza ed aiuto per vivere fino in fondo quanto gli è richiesto dal suo ministero specifico, sia nei confronti di tutto il Popolo di Dio, ed in particolare della porzione che gli viene affidata, sia in riferimento alla obbedienza sincera dovuta al proprio Ordinario …

c) Il contributo di un dono carismatico al sacerdozio battesimale e al sacerdozio ministeriale è emblematicamente espresso dalla vita consacrata; essa, come tale, si colloca nella dimensione carismatica della Chiesa . Tale carisma, che realizza «la speciale conformazione a Cristo vergine, povero, obbediente» come forma stabile di vita mediante la professione dei consigli evangelici, viene elargito per «poter raccogliere più copiosi frutti dalla grazia battesimale».

 

La spiritualità degli Istituti di vita consacrata può diventare, sia per il fedele laico che per il presbitero, una significativa risorsa per vivere la propria vocazione. Inoltre, non di rado, membri di vita consacrata, con il necessario assenso del proprio superiore, possono trovare nel rapporto con le nuove aggregazioni un importante sostegno per vivere la propria vocazione specifica ed offrire, a propria volta, una «testimonianza gioiosa, fedele e carismatica della vita consacrata», permettendo così un «reciproco arricchimento»”.

 

E in conclusione, il Pastore eterno che non abbandona il suo gregge, ma lo guida e lo protegge attraverso i suoi Apostoli (cfr. prefazio degli Apostoli I), ci conceda di custodire il carisma che ci è stato donato e di produrre così i frutti sperati: “amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza e dominio di sé (Gal 5,22)“.

 

Pagliarone di Montecorvino Pugliano, 23 Febbraio 2017